C’è voluto il voto di fiducia richiesto dal Governo per poter approvare definitivamente ieri, dopo oltre trenta mesi di discussione, la Legge sulla Concorrenza.
E’ venuta in questo modo a mancare la discussione sugli emendamenti, caparbiamente fatti ripresentare da ANDI, per regolamentare in modo corretto l’esercizio dell’odontoiatria da parte delle società. Il testo della legge ( vedi allegato) ai commi 153,154,155,156 si occupa di odontoiatria, lasciando aperta la controversa e combattuta possibilità, come è avvenuto sino ad oggi, dell’ingresso di capitali in una professione protetta e regolamentata come la nostra. Unica novità sostanziale prevista dalla legge è l’obbligo per le società di avere un direttore sanitario iscritto all’Albo degli Odontoiatri, che può svolgere la sua funzione esclusivamente in una sola struttura.
ANDI in questi anni, insieme a CAO ed AIO, ha duramente combattuto affinché si arrivasse a riconoscere esplicitamente che l’unica forma di società ammessa nell’ambito della professione fosse la Società tra Professionisti (peraltro, contraddittoriamente, nella stessa legge approvata ieri, un comma indica che le società tra avvocati possono essere solo StP, con i professionisti che devono avere sempre la maggioranza), purtroppo le forze politiche non hanno capito l’importanza di questa richiesta e di possibili danni, denunciati anche dalle Associazioni dei consumatori, per i cittadini bisognosi di cure.
Continuerà quindi la nostra azione per combattere le società commerciali, sia per la discriminazione dell’odontoiatria rispetto alle altre professioni, sia perché lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente ribadito, con diverse circolari, che l’unico contesto nel cui ambito è possibile l’esercizio di professioni regolamentate in un sistema ordinistico, secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile, sia quello della Società tra Professionisti.
“L’approvazione del DDL Concorrenza rischia di aprire un fronte di contenziosi su quale tipo di società possa esercitare l’odontoiatria,” dichiara il Presidente Nazionale Gianfranco Prada”proseguiremo le nostre battaglie, supportate da forti pareri legali e giuridici, al fine di evitare che la professione venga esercitata da società non conformi alle norme e non registrate all’apposito registro tenuto presso gli Ordini provinciali, con chiari rischi per la tutela dei pazienti e della loro salute. Difendiamo il modello libero-professionale e riteniamo che gli interessi puramente commerciali di buona parte delle società oggi operanti vadano a discapito dei pazienti, spesso oggetto di offerte e prestazioni indotte dalla necessità di puro lucro e non dall’appropriatezza delle cure. ANDI ribadisce il valore della professione esercitata secondo canoni di eticità e presa in cura dei pazienti e continuerà a battersi in ogni occasione per ottenere norme chiare e certe a tal proposito”. La Segreteria di Presidenza. |