Il profilo dell’ASO alla Stato Regioni
Il profilo dell’ASO alla Stato Regioni. Ecco come sarà la nuova figura professionale del settore odontoiatrico
Penultimo passo prima della approvazione del decreto con il quale il Governo potrebbe istituire la figura dell’Assistente allo Studio Professionale. Il 12 Aprile scorso la presidenza del Consiglio dei Ministri ha inviato alla Conferenza delle Regioni lo schema di accordo tra Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano “concernente l’individuazione del profilo professionale dell’assistente di studio odontoiatrico, quale operatore d’interesse sanitario di cui all’art.1, comma 2, della legge n. 43/2006, e per la disciplina della relativa formazione”.
Secondo la proposta stilata dal Ministero della Salute ed inviata alla Stato Regioni, “l’Assistente di studio odontoiatrico è l’operatore in possesso dell’Attestato conseguito a seguito della frequenza di specifico corso di formazione, fatti salvi i casi previsti dal successivo art. 11 del presente Accordo, che svolge attività finalizzate all’assistenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore durante la prestazione clinica, alla predisposizione dell’ambiente e dello strumentario, all’accoglimento dei clienti e alla gestione della segreteria e dei rapporti con i fornitori. E’ fatto assoluto divieto all’Assistente di studio odontoiatrico di intervenire direttamente sul paziente anche in presenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore”.
L’Assistente di studio odontoiatrico potrà svolgere la propria attività negli studi odontoiatrici e nelle strutture sanitarie che erogano prestazioni odontostomatologiche.
Per diventare ASO si dovrà frequentare un corso di formazione autorizzato dalle Regioni e superare un esame finale che comprende prova teorica e pratica. Il corso avrà una durata massima di 12 mesi comprendendo almeno 700 ore formative di cui 300 di teoria ed esercitazioni e 400 di tirocinio in studi odontoiatrici secondo le disposizioni regionali.
Sono esentati dall’obbligo di frequenza, di superamento del corso dì formazione, e conseguimento dell’attestato di qualifica coloro che, alla data di entrata in vigore del Decreto “si trovano in costanza di lavoro con inquadramento contrattuale di Assistente alla Poltrona, e possono documentare un’attività lavorativa, anche svolta e conclusasi in regime di apprendistato, di non meno trentasei mesi, anche non consecutivi, espletata negli ultimi cinque anni antecedenti l’entrata in vigore del medesimo decreto”.
Saranno i datori di lavoro i quali il lavoratore presta o ha prestato servizio a dover dichiarare che il lavoratore presenta le caratteristiche necessarie per l’esonero. I lavoratori esentati dal conseguimento dell’attestato di qualifica riceveranno un’attestazione sostitutiva riconosciuta su tutto il territorio nazionale.
Le Regioni potranno definire i crediti formativi che consentono di ridurre, in tutto o in parte, la durata del corso di formazione per il conseguimento dell’attestato di qualifica di Assistente di studio odontoiatrico, in ragione delle competenze comunque acquisite dal richiedente.
“Resta salva -viene specificato nel testo- la possibilità per le Regioni e Province autonome, nel contesto del proprio sistema di formazione, di valutare i titoli pregressi per l’acquisizione dei crediti formativi che consentono di ridurre, in tutto o in parte, la durata del corso di formazione per il conseguimento dell’attestato di qualifica di Assistente di studio odontoiatrico”.
Nei successivi 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto sarà possibile assumerne ASO prive di attestato di qualifica “fermo restando l’obbligo da parte dei datori di lavoro di provvedere affinché gli stessi acquisiscano l’attestato di qualifica di Assistente di studio odontoiatrico entro trentasei mesi dall’assunzione”.
Stesso discorso per le ASO assunte alla data dell’approvazione del decreto che non hanno maturato i 36 mesi di anzianità, anche questi lavoratori potranno conseguire l’attestato di qualifica entro 36 mesi dall’approvazione del decreto.
Norberto Maccagno